La fede e la veste bianca

La fede e la veste bianca

La fede e l’abito del battesimo

Tutti noi abbiamo ricevuto una veste bianca quando da piccoli siamo stati battezzati. Alcuni la conservano ancora, altri magari non sanno dove sia andata a finire; ma sappiamo bene che quella veste rappresenta il nuovo abito di cui ci rivestiamo: Cristo. 

Passano gli anni e la veste che abbiamo ricevuto in regalo (la grazia) ha bisogno di noi, del nostro impegno, per crescere e maturare, come una pianta che, se abbandonata, corre il pericolo di seccarsi e morire.

Che penseremmo se ci dicessero di continuare ad indossare quel abito bianco che da neonati ci misero addosso? È cosí bello e candido, ma sicuramente troppo piccolo per noi adesso. Già adulti, sarebbe necessario un vestito su misura per noi, comodo per muoverci e di cui andare fieri, orgogliosi di vedercelo addosso, perché ci sta bene e ci fa sentir bene.

Con la fede succede lo stesso che con la veste bianca. Con gli anni tutti noi maturiamo: cambiamo pensieri, conoscenze, gusti, obiettivi, priorità ed è normale che con noi cresca e si sviluppi la fede. Ma noi, continuiamo ad avere la stessa fede che ci trasmisero da piccoli? 

Se la fede è l’insieme di convinzioni e credenze (dottrina) ricevute e assimilate, essa è anche la risposta alla grazia di cui in giorno abbiamo fatto esperienza e che, si spera, continuiamo anche oggi a sentirne la presenza in noi. Ma se noi cresciamo e cambiamo, sarà anche normale che cambino certe credenze che un giorno ci furono trasmesse, perché si dovranno riadattare alla trasformazione che abbiamo vissuto. Lo stesso succede con la nostra risposta, che non potrà essere la stessa che avevamo cinque, dieci o vent’anni or sono. Le trasformazioni interiori non possiamo evitarle, sono un dato di fatto essenziale per la nostra evoluzione. Ma se non siamo in grado di far crescere e modificare la nostra fede (convinzioni e risposta) al passo con il nuovo paradigma al quale siamo approdati, è allora che si abbandona la fede, perché non se ne riconosce più la validità.

Questo processo funziona a scala individuale e comunitaria. Ció che accade alla persona, lo ritroviamo in una comunità come la Chiesa che, dopo duemila anni, non è più quella dei primi decenni dopo la morte di Gesù e i suoi membri non usano più gli stessi paradigmi o cosmovisione che potevano avere i Dodici o s. Paolo. Non è un caso, quindi, che in Occidente la Chiesa non riesca ad attrarre più come una volta, perché continua a proporre la stessa veste bianca che stupendamente veniva accolta nel passato, ma che adesso su molti aspetti non rispecchia più le necessità della gente a cui il messaggio si dirige. Non perché la gente non si senta attratta dai temi spirituali, ma perché concetti, cosmovisione e paradigma che stanno alla base di una certa fede già non son condivisi da una gran parte della popolazione. 

La veste bianca è troppo piccola. Il problema, però, non sta nella veste bianca, ma nel non rendersi conto che essa deve aggiornarsi, per riacquisire la luce che le è propria.

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